Oggi 
			viviamo in un periodo che ci costringe a rimanere a casa per la 
			minaccia di un virus che da gennaio è presente nel mondo e che ha 
			creato una pandemia. I primi contagiati da questo virus sono stati 
			nei mesi di dicembre-gennaio gli abitanti di Wuhan, una città della 
			Cina. Questo virus attraverso i viaggi intercontinentali si è 
			spostato in tutti gli altri continenti e da febbraio è arrivato 
			anche in Italia; da qui poi, nel mese di marzo il virus si è diffuso 
			in tutta Europa, ha contagiato le Americhe e adesso è presente in 
			quasi tutto il mondo. Il nostro è il secondo paese più contagiato al 
			mondo e cosa più importante questo virus miete ogni giorno molte 
			vittime. Infatti il coronavirus che sembra dare solo dei sintomi 
			banali in quanto simili ad un’influenza, poi nei pazienti più 
			debilitati attacca il sistema respiratorio e spesso questi pazienti 
			muoiono, perché ancora ad oggi non è stato scoperto un farmaco 
			capace di debellarlo. Conseguenza di tutto ciò è che la sanità di 
			alcune regioni come la Lombardia è paralizzata e non sa più dove 
			ricoverare i pazienti in quanto le rianimazioni sono piene. Il 
			nostro presidente del consiglio Conte, utilizzando alcuni DPCM 
			(decreto del presidente del consiglio dei ministri) ha vietato a 
			tutti i cittadini di uscire dalle loro case per evitare di essere 
			contagiati e contagiare a loro volta. Le restrizioni, a causa del 
			fatto che i cittadini inizialmente non seguivano le ordinanze del 
			governo, sono state via via più restrittive. Oggi infatti possiamo 
			uscire solo per andare a fare la spesa, prendere medicine e per 
			altri casi eccezionali e solo un componente della famiglia. Per 
			questo motivo le persone si sono lasciate prendere dall’ansia, 
			preoccupandosi di non trovare più i generi di prima necessità e il 
			risultato è stato quello di un assalto ai supermercati e file di 
			persone fuori da essi, con attese di quasi un’ora. La gente inoltre 
			ha cercato di accaparrarsi quante più provviste possibili e ciò ha 
			creato lo svuotamento degli scaffali.
			La situazione che viviamo è quella di una reclusione forzata a fin 
			di bene che ci costringe a organizzare il nostro tempo all’interno 
			delle mura domestiche e a cambiare i nostri rapporti sociali con le 
			persone. Per andare avanti con i nostri obiettivi, noi studenti 
			stiamo sperimentando un nuovo modo di fare scuola: “La didattica a 
			distanza”. Ormai ogni giorno seguiamo le lezioni on line e 
			attraverso delle piattaforme, i docenti possono lasciare dei compiti 
			da eseguire entro un determinato tempo. A mio parere questa 
			quarantena non è del tutto negativa, se scaviamo un po' in fondo 
			troviamo qualcosa di positivo. In primo luogo, migliaia di piante e 
			animali ne stanno risentendo in maniera positiva a causa della 
			notevole riduzione dello smog. Inoltre stare chiusi all’interno 
			delle nostre mura domestiche non è affatto male! Io ne approfitto 
			per rilassarmi un po' e dedicarmi a me stessa, cosa che nella vita 
			frenetica di prima facevo ben poco. È bello dormire un po' di più, 
			fare colazione con calma, vedere il proprio film preferito, cucinare 
			tanti dolci o giocare con il proprio animaletto domestico! Oltre a 
			studiare, si possono fare tante cose in casa come mettere un po' 
			d’ordine nella nostra stanza, fare una partitina a Monopoli con la 
			nostra famiglia o leggere un libro che prima non abbiamo mai avuto 
			il tempo di finire e tra una pagina e l’altra sorseggiare una buona 
			tisana calda.
			Tuttavia mi manca fare una passeggiatina in città, uscire i 
			pomeriggi o andare a fare un po' di shopping. Nonostante la 
			tecnologia ci aiuti a mantenere i rapporti con le persone, mi 
			mancano moltissimo i nonni, gli zii, le cugine, le mie compagne e la 
			mia migliore amica. Penso che una volta finito tutto, la cosa che 
			farò per prima è andare ad abbracciarli tutti.
			La nostra società di sicuro ne uscirà cambiata e fortificata. Faremo 
			tesoro di tutto ciò che è accaduto, diventeremo più umani e 
			riscopriremo la voglia di stare insieme.
			Ricordiamoci che l’Italia, come tutto il mondo, riuscirà a superare 
			anche questa terribile disavventura e uniti ce la faremo.
			
			
			
Serena Chiappara 1E