FAHRENHEIT 451

di Flora Fiori, 1E

fahrenheit 451

Il romanzo è ambientato in un futuro immaginario in cui la lettura è un reato, i libri vengono bruciati dai vigili del fuoco e la cultura è bandita.
Il protagonista di questa storia è Montag, un vigile perfettamente adattato a questo sistema, che rimane turbato dalla morte di un’anziana signora che preferisce morire nel fuoco con i propri libri, piuttosto che vivere senza di loro.
fahrenheit 451Montag inizia, quindi, a chiedersi cos’abbiano mai di speciale e si risponde attraverso una loro lettura privata e nascosta fino a quando matura la decisione di licenziarsi.
Questo percorso lo porta ad avere la casa bruciata e a diventare un ricercato.
Durante il periodo in cui fugge, il protagonista incontra un gruppo di persone che hanno imparato a memoria i libri per non essere costretti ad infrangere la legge: spetta a questo gruppo il dovere di conservare il patrimonio culturale dell’umanità  e spetta ancora a loro il dovere morale di aiutare i concittadini colpiti da un ordigno nucleare, nel tentativo di ricostruire una società migliore.
Questo libro ha suscitato in me molte domande.
Per prima cosa devo dire che non mi sono meravigliata del fatto che si possa immaginare un futuro in cui i libri possano essere considerati pericolosi: la lettura e la cultura, in generale, producono menti pensanti che, soprattutto nei regimi totalitari, è ovvio che siano da bandire.
In secondo luogo mi sono chiesta se la legge è sempre giusta: certo, è giusto rispettare le regole, le leggi, le consuetudini, ma qual è il limite fra quello che è ingiusto per me e giusto per gli altri?
E, a questo proposito, mi è venuta in mente una canzone di De Gregori, “Il bandito e il campione”, in cui un verso recita “cercasti giustizia, trovasti la legge”: forse la giustizia e la legge non coincidono sempre…
In seguito mi sono chiesta quanto può essere forte un ideale per rinunciare a tutto pur di perseguirlo: mi sono detta che se quell’ideale non è privato, cioè se riguarda il bene comune, allora diventa un dovere morale il sacrificio pur di migliorare la vita degli altri.
Il libro non è sempre scorrevole: all’inizio, ad esempio, l’ho trovato un po' lento, ma riconosco che ha saputo scatenare in me molti pensieri, profondi, molte domande che forse mi porterò addosso per tanto tempo.