Cosplay. Una forma d’arte sottovalutata

Lupo Chiara 5Z

Almeno una volta nella vita abbiamo sentito parlare di “cosplay”, una moda nata in Giappone ma diffusasi in America. Questa non prevede altro che indossare un costume dei nostri personaggi preferiti e interpretare i modi di agire di quest’ultimo. Detto così non sembra nulla di speciale, ma il cosplay è una forma d’arte -in realtà- che coinvolge sempre più giovani. Spesso, li aiuta a superare i propri limiti, a conoscere nuovi lati del proprio carattere o a sviluppare doti in noi nascoste.
Il boom del cosplaycosplay in Italia lo troviamo nel 1997 quando a Lucca si svolge la prima competizione dedicata ad esse. Dal 2009 le gare hanno iniziato a diversificarsi per gli obbiettivi ed hanno iniziato ad essere a numero chiuso (fonte: otakusjournal.it). Varie sono le tipologie di gare cosplay ma queste sono di sicuro le più comuni: Lip sync battle: vere e proprie gare dove i cosplayer si sfidano a prima vista semplicemente cantando e ballando una canzone in playback. Sono le tipologie di gare più diffuse e sono adatte ai cosplayer che puntano ad incrementare la propria capacità di interpretazione, preferendo canzoni che si adattino sempre di più al personaggio scelto e inventando una coreografia le cui movenze si adattino a quest’ultimo. È, inoltre, un tipo di gara adatto a mostrare la potenza, la capacità e la resistenza aerobica di un cosplay. Sfilata cosplay: gare sicuramente adatte ai cosplayer emergenti, le sfilate cosplay sono diffuse nei piccoli eventi. Consistono per l’appunto in una sfilata di pochi secondi, dove il cosplayer mostrerà semplicemente il proprio operato e un piccolo accenno di interpretazione del personaggio scelto.
cosplayMolto comuni nonostante non rientrino tra le gare, sono i pannelli, dove i cosplayer si dilettano nel calarsi completamente nel loro personaggio ed intrattenere il pubblico, interagendo con esso. Esistono molti eventi cosplay, chiamati nel gergo comune comicon. Però, gli eventi principali conosciuti sono però: Lucca comics ed Etnacomics (Italia), comiket (Tokio, Giappone), San Diego comicon, comicpalooza e Sakura-con (USA). <<attraverso il cosplay ho conosciuto tantissimi amici e soprattutto ho qui con me la mia ragazza. Se non fosse stato per il cosplay non l’avrei mai incontrata>> Queste sono le parole di Josefine, alias Josieintherye. Insieme alla sua ragazza conosciuta come joshibyjoshi, le due cosplayer danesi sono popolari su youtube per la loro mini serie “adventures of Klance” che conta in totale più di 367.376 visualizzazioni. Joshi e Josie hanno scoperto il mondo del cosplay rispettivamente a 16 e 17 anni, entrambe attraverso amici che praticavano già questo hobby. Alla domanda “avete mai pensato di rendere il cosplay un lavoro?”, Joshi –diversamente dalla compagna ventisettenne, la quale vorrebbe intraprendere una carriera diversa- con grande entusiasmo risponde di si. Eppure essere dei cosplayer nella società odierna spesso non è qualcosa che passa inosservato. Molti cosplayer vengono bullizzati ed accusati di essere intrappolati in un mondo tutto loro, di essere infantili e vengono spesso denigrati dai propri coetanei. Facendo un sondaggio ad un evento, è stato riscontrato che 18 cosplayer su 30 tengono nascosta questa passione ai coetanei. 26 cosplayer su 30 rientrano tra i 15 e i 18 anni. Racconta Josieintherye, esplicitando una delle problematiche più fastidiose di questa bellissima forma d’arte. <<sono stata bullizzata per il mio hobby. Anche se coldspaymolti dicono “oh, sembra forte!” molti di loro intendono in una maniera sessuale, è una cosa che mi fa innervosire perché non ha nulla a che fare con ciò, è stata uno dei motivi principali per il quale sono stata bullizzata>> Molte persone di sesso femminile vengono molestate verbalmente se il cosplay che portano mette in risalto le forme del corpo. Eppure il cosplay riesce a mettere in risalto lati della propria vita mai visti prima. Spesso ciò si connette alla propria sessualità, come le due popolari cosplayer intervistate, per esempio, che hanno scoperto di appartenere alla LGBT community grazie a questa loro passione. alla domanda “cosa ti ha fatto scoprire di te il cosplay?” Josieintherye testimonia: <<ho imparato ad abbracciare –nonostante mi trovi bene nel mio genere- il mio lato maschile, tutti ne hanno uno, come tutti abbiamo un lato femminile, siamo umani.>> Per quanto spesso il cosplay sembri avere più lati negativi che positivi, è attendibile dire che ti aiuta a fronteggiare le paure dell’individuo, ad avere più sicurezza e anche a scoprire lati di noi stessi, più di quanto possiamo immaginare. Spostiamoci invece in America, dove il cosplay trova i suoi massimi esponenti in particolare in 4 cosplayer: Uptown cosplay, Kioncloud, Akrcos e inspectorlemoncosplay. La sottoscritta è riuscita ad intervistare 2 di loro. Uptown Cosplay, così conosciuta dai numerosi fan, è diventata una nota cosplayer grazie alle sue doti di intrattenimento e alle sue varie partecipazioni a contest online, gare e pannelli. Racconta la cosplayer, che negli anni non si sarebbe mai aspettata un tale successo: <<ho iniziato a fare cosplay nel 2012, avevo 19 anni ai tempi ma conoscevo già i cosplay attraverso foto su internet, ma ho sempre pensato che si dovesse essere dei modelli o qualcosa giù di lì per farli, non avevo mai pensato che chiunque potesse farli. Dopo essere stata consigliata di andare con mia sorella ad una fiera vicino dove abitavamo, non mi sono mai guardata indietro>> Come affronti i commenti negativi? <<è di certo capitato di ricevere dei commenti negativi nel corso del tempo, ma cerco sempre di focalizzarmi su tutto il supporto che ricevo e sull’affetto di chi mi segue piuttosto che seguire dei commenti che spesso sono basati sull’ignoranza>>. Uptown cosplay (il cui vero nome non è mai stato reso noto) conta ben 93.8 k followers su instagram e 344 k iscritti sul canale youtube dove pubblica vlogs e contenuti che possano accontentare al meglio il pubblico. A concordare lei abbiamo la sua partner Kioncloud (69.5 k di followers su instagram). “tra i vari pro e contro nel mondo del cosplay, uno di essi è sicuramente la possibilità di ritrovarsi con persone tramite social media e non, che non apprezzano ciò che fai, ma basta guardare il divertimento che c’è dietro ed il supporto che si riceve e le cose negative sembrano non esistere” dichiara a proposito. Poste delle domande anche a lei, la dichiarazione che spicca di più è sicuramente quella che va a rispondere alla domanda “quali cambiamenti personali ti ha portato questa attività” alla quale lei risponde “Il cosplay mi ha portato a fare amicizia con molte persone che si ritrovano ora nella mia cerchia stretta di amici. coldspalyHo imparato come comportarmi nei momenti di difficoltà, ad avere fiducia in me stessa e come aiutare gli altri ad averne. Spero che ciò possa accadere a chiunque entri a far parte di questo mondo”. Dall’America ci spostiamo ora in Italia, dove il cosplay sta iniziando a diffondersi più velocemente tramite social come Tik Tok ed instagram. Rappresentanti del cosplay italiano, grazie ai loro numeri sui social tra cui youtube, sono sicuramente Caterina Marrone (alias sabakunokay) e Margherita Martinelli (alias pinkybabyegg) conosciute su youtube con il nome “a casa mia- Studios” su youtube anche se il loro successo è più dovuto ad instagram e Tik Tok. Sabakunokay o Kay –come si fa generalmente chiamare- ha visto il cosplay nascere a Napoli dal momento che ha iniziato a fare cosplay nel lontano 2008 e da lì è stata una lenta scalata verso la popolarità che detiene ora. Kay ha partecipato a numerose gare cosplay e ha definito quest’ultime come un ambiente controverso, dove la concorrenza è spesso frequente e dove in alcuni casi si partecipa per vincere. Entrambe nel 2018 hanno partecipato ad un comicon (chiamato nel gergo comune) in Inghilterra. A tal proposito Maggie dichiara <<è stata un’esperienza fantastica, certe volte capita di sentire la pressione durante la fiera ma questo non è stato uno dei casi, ci siamo trovate benissimo e speriamo di tornare in Inghilterra presto>>. È stato chiesto loro quali parti delle fiere fossero le più belle ed entrambe le cosplayer dichiarano che la “pausa pranzo” e il momento in cui si scattano le foto sono le circostanze più divertenti. <<è bellissima la pausa pranzo per il semplice motivo che puoi accamparti da qualche parte con gli amici o andare a mangiare da qualche parte. Allora, essere guardata da persone incuriosite, è davvero divertente>> In conclusione, si può dire che lo stesso mondo del cosplay è un po’ una giostra con alti e bassi, pro e contro. Come ogni forma d’arte appena nata, non riceve subito consensi e spesso i dissensi o i fraintendimenti sono presenti. Eppure basandoci sulle testimonianze che avete letto, si può dire  che è una forma d’arte che porta sicurezza in sé stessi e dona spesso a chi lo pratica, insegnamenti dai campi manuali ai campi più intimi e personali.



































































































































































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LE VIOLENZE MORALI e il BULLISMO
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Lavori in power point di:
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