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PRIMO NUMERO ANNO 2018

Italiana? Sì ma anche argentina! - Stefania Garofalo - classe 3E

gruppo in Argentina



"Las diferentes culturas y los kilómetros de distancia no son un problema cuando hay amor."
È questo che mi hanno detto i miei compagni argentini il giorno che ho dovuto dire addii che, però, sapevano di arrivederci.
Ed io credo che hanno ragione a dire che le differenti culture e i chilometri di distanza non sono un problema quando c'è amore perché adesso che ci troviamo in due continenti diversi, io li sento ancora vicini.
Ricordo ancora bene il giorno che ho deciso di fare questa esperienza e ricordo anche quanto ho dovuto faticare per convincere i miei genitori e poi per superare tutti i test e le prove di Afs, l'organizzazione con cui sono partita.
Alla fine però ho vinto la borsa di studio per andare un semestre in Argentina e dopo sei mesi ero già a Roma pronta a salire sull'aereo che mi avrebbe portata a Buenos Aires.
Dopo 24 ore, tra aereo e pullman, ero arrivata a La Plata, in provincia di Buenos Aires e ho visto per la prima volta la famiglia che mi avrebbe ospitata per tutto il periodo.
Da italiana, la prima cosa che ho notato é stata la pulizia delle strade!
Tra imbarazzo e curiosità cercavo di imparare quanto più possibile dalla loro cultura e soprattutto la loro lingua! Con gli argentini parlare in inglese è quasi come parlare arabo e quindi all' inizio la mia cerchia di "amici" era molto ristretta perché tanti non si avvicinavano per parlarmi per paura di non essere capiti o di non capire.
Ho vissuto tanto in quei mesi e mi sono messa alla prova in tutto.
Non ho scoperto solo l'Argentina ma anche la Germania, la Svezia, la Danimarca, la Tailandia, gli Stati Uniti e soprattutto mi sono riscoperta.
Mi sono abituata ai ritardi degli argentini, alla loro dieta a base di carne e al loro essere espansivi (a volte troppo).
Ho amato la loro gioia di vivere e la voglia di cambiare il loro ( e adesso anche un po' mio) paese in un posto migliore.
C'è tanta povertà eppure nessuno pensa solo per se stesso.
Ho faticato tanto per raggiungere il primo di una lista di sogni e adesso che è tutto finito, so che la mia esperienza continuerà fino a quando lo vorrò io.
Mi rimarrano i momenti di imbarazzo quando sbagliavo una parola in spagnolo, l'orgoglio ogni volta che parlavo delle bellezze del mio paese, le volte che ho avuto paura di non farcela, i momenti in cui mi sono sentita sola e ho dovuto risolvere i miei problemi da sola e anche i momenti in cui sarei voluta tornare a casa.
Tante volte ho pensato "Ma chi me l'ha fatto fare?" eppure non rimpiango niente, sono felice e orgogliosa di quello che sono riuscita a fare e di quanto sono cresciuta e maturata.
Non é stato facile sentirsi parte di un'altra società e di un'altra famiglia ma tutte le persone lì mi hanno accolta benissimo.
Nonostante il loro patriottismo, la crisi e la povertà sono sempre pronti ad accogliere immigranti e devo ammetterlo, più volte mi sono vergognata per i movimenti razzisti presenti in Italia.
Ho amato l'Argentina per la musica, per il cibo e per la famiglia.
Lì la domenica si riunisce tutta la famiglia e l'uomo più vecchio presente di solito cucina l'asado, ovvero carne grigliata mentre le donne cucinano la chocotorta (una torta con biscotti e dulce de leche) o alfajores ( la causa dei miei chili in più).
Oggi mi sento più argentina che italiana, forse per il loro rispetto verso la gente.
Si faceva la fila aspettando l'autobus e anche per salirci, tutti i giovani si alzavano per cedere il posto agli anziani, alle donne e ai bambini e tutti chiedevano scusa, anche solo se ti sfioravano per sbaglio.
Mi faceva ridere la loro esagerata ammirazione verso l'Europa e i loro occhi che si illuminavano ogni volta che dicevo di essere italiana perché lì tutti hanno nonni di origine italiana!
Mi sono sentita a casa e più di tutto mi manca il loro modo di prendere la vita con spensieratezza e calma. Niente stress e niente fretta.
E così mentre ancora una volta mi perdo tra questi ricordi, sento di appartenere a due paesi differenti che ho amato e odiato spesso ma che in due modi diversi mi hanno cambiata e cresciuta.



























































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