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PRIMO NUMERO ANNO 2018

Palermo città di cultura - Gabriella Guadagna classe 4 Z

Articolo scritto dalle ragazze di 4Z che si occupano di giornalismo nell'ambito di alternanza scuola lavoro. Progetto "Good night and good luck".

Palermo capitale della culturaNell'immaginario collettivo, Palermo non è altro che la solita città "mafiosa", dove tutto è caos, dove nessuno rispetta i segnali stradali, dove l'unica cosa bella è il sole e il mare.
Ma, non illudetevi, non è così.
Se mai vi capitasse di trovarvi a Palermo, senza dubbio non potrà passarvi inosservata la maestosità del più grande e bello centro storico, dove tutto è una mescolanza di culture narranti i diversi periodi che hanno contraddistinto la storia della città. L'incapacità di coloro che si soffermano sugli stereotipi va oltre le strutture monumentali di cui riconosciamo il valore, ma Palermo è gremita di persone e luoghi che sono in grado di dare alla luce quella che noi comunemente chiamiamo 'cultura'. Essa non si sofferma solo sulla conoscenza e sul sapere ma su un insieme di opinioni, credenze costumi e comportamenti che caratterizzano il popolo.

street food palermitanoPalermo, detta anche Palemmu dai suoi residenti, infatti, non è altro che un viaggio all'interno di usanze e tradizioni tipiche, tutte da scoprire. Si passa dallo street food, chiamato frequentemente anche 'manciari i'strata', ai fantastici artisti di strada che colorano il cammino dando un tocco di fascino in più.
Una delle tante usanze tipiche della città è la cosiddetta opera dei pupi, un'antica forma d'arte che trova a Palermo la sua massima forma di espressione.
Se vogliamo dire la verità e non fare i soliti orgogliosi, la tradizione iniziò con gli Spagnoli che diffusero questi strambi oggetti, i 'pupi' che noi, abbiamo trasformato in arte, dandogli un impronta (del tutto) tutta siciliana. Ciò di cui trattavano erano le rappresentazioni di battaglie storiche, che ben presto colpirono il cuore non solo dei bambini, ma di tutta la popolazione palermitana. Quello che li contraddistingue è l'abilità nel saper parlare, satiricamente, ma soprattutto liberamente di temi che riguardano la Sicilia, come il tradimento, la vendetta e la sete di giustizia, che per anni hanno calpestato l'isola.

frutta martoranaUn altro carattere fondamentale di Palermo è la festa dei morti, denominata così perché caratterizzata dall'arrivo di regali, che, secondo la tradizione, vengono portati dai defunti. Durante la notte tra l'1 e il 2 Novembre, si celebra questa festa per ricordare i propri cari e per far si che i bambini confidino nella venuta di quest'ultimi, affinché li riempiano di regali. Passiamo adesso alla popolazione, denominata dall'italiano medio come una tra le meno civilizzate d'Italia, per cui cui le persone si riconoscono ad un miglio di distanza. Ciò che ci caratterizza è la confusione, lo scompiglio, la 'vucciria'... ecco che possiamo arrivare a parlare di un luogo comune, da cui possiamo ricavare moltissimi caratteri che ci definiscono. La Vucciria, sostantivo che significa proprio 'confusione', richiama lo storico mercato di Palermo. Passeggiando al suo interno, si potrà notare la vasta gamma di colori e di odori che caratterizzano i piccoli vicoletti sterrati dove si possono ascoltare le urla melodiche dei venditori che gridano, in modo da invogliare la gente a comprare i loro prodotti.
Fantastiche le lunghe bancarelle tapezzate da casse di legno in cui troviamo i più bei colori, dall'oro dei freschi limoni al profumo del verde del basilico, dall'acceso arancione delle arance al profondo nero delle olive. Possiamo scoprire di tutto e di più, se solo ci lasciamo guidare dai nostri sensi.
Continuando a camminare, possiamo notare quanta arte ci sia dentro la città. A piazza Garraffello, per esempio, troviamo numerose istallazioni ed opere d'arte dell'autriaco Uwe Jaentsch. Il fascino di questo mercato possiamo attribuirlo anche ad altri mercati, come quello di Ballarò, Il Mercato delle Pulci, e Lattarini.

Se solo Palermo fosse curata maggiormente, se la gente si prendesse cura di ciò che gli appartiene, della propria terra, vedremmo come i soliti pregiudizi scomparirebbero e se solo si riuscisse ad apprezzare la terra in cui si vive capiremmo come ciò che possediamo è molto più importante di quello che crediamo.




























































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