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PRIMO NUMERO ANNO 2018

La libertà valore ispiratore della nostra Costituzione - Aurora Vittiglio - Classe V D

CalamandreiPiero Calamandrei afferma, nel suo discorso ai giovani tenuto alla Società Umanitaria, che “la Costituzione Italiana è nata lì dove caddero i partigiani, dovunque è morto un italiano per riscattare la propria libertà e dignità”.
Se leggiamo tra le righe di tale citazione risaliamo esattamente al lungo percorso di nascita della Costituzione: dopo la seconda guerra mondiale, l'opposizione al regime si rafforzò e portò alla fine della dittatura fascista.
Il 25 luglio del ’43, il Gran Consiglio del Fascismo si schierò contro Mussolini che fu poi arrestato.
A capo del Governo fu nominato Badoglio che decise di firmare l'armistizio con gli anglo-americani ; i tedeschi da alleati diventarono nemici.
Così l'Italia si trovò divisa in due parti: al sud vi erano gli Alleati e al centro-nord le truppe tedesche e nel frattempo si organizzava la Resistenza. Mussolini venne liberato dai tedeschi, fondò la Repubblica Sociale Italiana e proseguì la guerra al loro fianco.
Dopo l'Armistizio, i partiti antifascisti formarono il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) che rappresentò il punto di riferimento politico per i partigiani.
La Resistenza contro i tedeschi e la Repubblica Sociale Italiana scatenò una vera e propria guerra civile. Ogni decisione sulla forma di governo fu rinviata alla fine della guerra.
Al termine della guerra con il Referendum del 2 Giugno 1946, l'Italia divenne una Repubblica e l'Assemblea Costituente, eletta lo stesso giorno dagli italiani, lavorò alla nuova Costituzione.
Questa, entrata in vigore il primo Gennaio 1948, è il complesso delle norme fondamentali su cui si regge l'Italia Repubblicana, redatta in 139 articoli con un testo in grado di spiegare in modo dettagliato sia i diritti che i doveri dei cittadini. E' suddivisa in varie parti: principi fondamentali, diritti e doveri dei cittadini, ordinamento della Repubblica e disposizioni transitorie e finali. L'articolo che dà avvio alla prima parte della Costituzione è esattamente il tredicesimo, che ha come tema principale uno dei diritti inviolabili: la libertà personale che, in quanto tale, può non essere riconosciuta in tutti gli Stati, ma non può essere violata da nessuna legge.
Libertà che è al centro del discorso di Calamandrei.
"E' vietata qualsiasi restrizione o perquisizione personale se non autorizzata dall'autorità giudiziaria e dunque vi è una severa punizione per coloro che causano violenze fisiche o morali sulle persone sottoposte a restrizioni di libertà". Nessuno, neanche il Governo può agire contro la libertà di qualcuno, chiunque esso sia, per ragioni politiche o interessi personali.
In questo articolo la libertà è da intendersi sia come "libertà fisica" che come "libertà morale", entrambe hanno un’importanza notevole. La prima riguarda il diritto alla vita e il diritto alla salute; la seconda lascia liberi di pensare ciò che si vuole e di praticare la propria religione.
A questo fa riferimento l'articolo 21, per esempio, poichè afferma che "tutti i cittadini hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione". Lasciare che tutti abbiano un'opinione personale è democrazia; lasciare che tutti possano raccontare la propria opinione personale è il progresso della democrazia e del paese generalmente. Ma ciò pone comunque dei limiti nel rispetto degli altri: sono vietate le offese e "tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume".
Insomma la nostra Costituzione veglia sulla nostra libertà.




























































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