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PRIMO NUMERO ANNO 2018

Una città dai mille volti - Agnese Messina - classe IIIX

Cartina storica della SiciliaPalermo, una città tradizionalista e moderna, fatalista ma anche laboriosa, a volte disordinata,ma di sconfinata bellezza.
Una città che suscita sentimenti contrastanti: la maledici e un minuto dopo ti seduce.
Capitale di antichi regni e culla di civiltà lontane, città simbolo della storia e della cultura siciliana: europea e mediterranea, araba e normanna, non in ultimo simbolo dell’Unità d’Italia.
Una metropoli dai mille volti e dalle mille contraddizioni: tante facce della stessa medaglia che da secoli affascinano turisti e visitatori attraverso monumenti, palazzi, castelli, fontane e teatri di rara bellezza.
Palermo, una città splendida ma al contempo decadente, il cui aspetto un po’ in rovina affascina da sempre poeti, giornalisti, scrittori di tutto il mondo. Una città molto diversa dalle altre città italiane, con una sua identità particolare e una bellezza tutta sua.
Palermo offre splendori e miserie, ma spesso queste ultime sono solo apparenti.
Palermo accoglie capolavori e testimonianze uniche di contaminazioni culturali e religiose situate nel centro storico più grande d’Europa.
Certo, è facile trovare spazzatura per le strade, locali e suolo pubblico occupato abusivamente. A Palermo il codice della strada è “a statuto speciale”, il pedone deve attraversare in obliquo, il motociclista supera a destra, l’automobilista posteggia sulle strisce, ma se poi si prende la multa si infuria con il vigile che ha fatto il suo mestiere.
A Palermo certi esercenti non hanno neppure le licenze, però continuano a lavorare noncuranti di regole e ordinanze; la mancia al bar non si lascia, ma il caffè al posteggiatore lo si offre.
A Palermo ci si lamenta delle cabine nella spiaggia di Mondello, però mozziconi di sigarette, lattine e bottiglie restano seppellite nella sabbia.
Una città spesso bistrattata dai suoi stessi abitanti, ma capace di regalare emozioni uniche sia a chi la visita una volta, sia a chi ci vive tutti i giorni.
Tanta bellezza, tanta storia, tanta cultura e tanti tesori sono davvero troppi per una popolazione che vive ignara della sua fortuna e continua sempre a volgere lo sguardo verso ciò che non possiede.
Molti dei suoi abitanti vivono una tristezza intrinseca, non sono facilmente portati all’ottimismo e alla visione positiva della vita. Spesso fatalisti, accettano il loro destino, senza tentare di modificare il corso degli eventi.
Però esistono due tipi di palermitani: quelli che amano Palermo e quelli che la odiano.
I secondi sono quelli che, nel corso dei decenni, hanno macchiato la città di violenza e di efferati delitti. Ma sono anche quelli che, pur non essendo criminali, non hanno senso civico.
Quotidianamente capita di assistere all’apertura di aspri dibattiti su quanto sia diventata invivibile Palermo.
E’ più facile criticare, ribadendo che Palermo sia una città senza futuro, piuttosto che rimboccarsi le maniche e cercare di cambiare le cose che non vanno.
I palermitani, quelli veri, industriosi e laboriosi sono fortunatamente la maggioranza. Persone accoglienti e ospitali, che amano davvero il luogo in cui vivono e che spesso sono costretti a lasciare per necessità lavorative con immensa tristezza. Persone che non tollerano il comportamento negativo, e che chiedono a gran voce da troppo tempo, un maggiore impegno delle Istituzioni, così come avrebbero voluto uomini di sublime impegno, come Falcone e Borsellino.
Palermo è una città che negli ultimi 70 anni ha subito ogni tipo di sopruso.
Però è uno dei pochi posti che ti sorprende veramente: perché è incredibile come si possa passare dai palazzoni in cemento armato, nati dagli abusi e dalla collusione, ad un centro dalle architetture raffinate ed eleganti o agli scorci suggestivi della Kalsa. E’ sorprendente come sia possibile passare, durante un giro in macchina notturno, dalle ville immerse nel verde di Mondello al degrado dello Zen. Eppure ciò che rimane nel cuore di chi vive o visita Palermo sono solo le sue bellezze, i suoi profumi e i suoi colori. Sta in ciò la sua forza.
La miscela tra splendore e distruzione, miseria e cultura, è il vero senso di questa città straordinaria.
Palermo è una città in divenire. E’ una città che prova a crescere, ma non sempre ce la fa. Un ruolo fondamentale affinché la città cresca, può essere rivestito da ogni singolo suo abitante.
In cuor mio spero che la maggioranza dei palermitani civili, allegri, amanti della vita e della bellezza, della cultura e dell’onestà (intesa nel senso più alto della parola), possa riprendere in mano le sorti di questa grande “Perla del Mediterraneo




























































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