L’alimentazione

Francesca Raia

pollo
Negli ultimi cinquant’anni, per soddisfare il fabbisogno e le crescenti richieste da parte dei mercati, si sono utilizzate delle sostanze che da un lato hanno favorito l'aumento di disponibilità di beni alimentari ma, allo stesso tempo, hanno pure introdotto nei prodotti sostanze tossiche e inquinanti.
Contro i parassiti si fa uso anche di anticrittogamici che se pur dosati, molte volte, si trovano come residui tossici sulla frutta, sulle verdure, e di conseguenza, sui cibi che consumiamo. L’utilizzo sempre crescente di antibiotici e ormoni negli allevamenti di polli fa sì che questi prodotti entrino nel nostro ciclo alimentare con conseguenze sulla salute, soprattutto dei bambini e degli adolescenti.





carne rossa
La stessa cosa avviene con la carne rossa, negli allevamenti dei bovini sempre più intensivi, dove si fa uso di antibiotici; questo fa sì che la carne sia a sua volta contaminata e, ovviamente, lo stesso ciclo si ripete anche per altri tipi di carni.








pescePer quanto riguarda i prodotti ittici bisogna fare una particolare riflessione: per prima cosa lo sversamento in mare da parte delle industrie di metalli che entrano nella catena alimentare di grossi pesci quali il tonno; a loro volta questi trasmessi nella nostra catena alimentare con conseguenze disastrose sia per la diffusione di malattie degenerative sia per quanto riguarda la salute in generale.
Altresì è devastante l’inquinamento da plastiche e prodotti derivati, che in mare formano delle isole più grandi di una nazione.
Inoltre la degradazione della plastica si confonde con il plancton che è l’alimentazione base dei pesci di piccola taglia, con la conseguenza dell’inquinamento. Anche la plastica, a sua volta, rientra nella nostra catena alimentare. La logica del profitto non risparmia l’itticoltura che, se pur regolata da norme sanitarie specifiche, è soggetta a condizioni terribili per gli spazi degli allevamenti ridotti e per l’ alimentazione data ai pesci spesso non conforme alle normative vigenti.
Il cambiamento climatico, attraverso le piogge acide, rientra indirettamente anche nel consumo delle verdure che in molte aree del Pianeta risultano inquinate.

Le azioni inquinanti dell’uomo nei confronti della natura danneggiano anche la qualità di alcuni prodotti di eccellenza. Valga da esempio per tutti la gravità di quanto è successo nelle terre dei fuochi, dove si produceva la mozzarella più famosa del mondo che a causa del seppellimento di scorie tossiche si è trasformata anch’essa in un prodotto tossico. Queste scorie producono il percolato che inquina le falde acquifere con il conseguente inquinamento di prodotti coltivati anche a distanza. Chiaramente tutto ciò si ritrova presente nella nostra alimentazione con le gravi conseguenze che possiamo immaginare.

Vi proponiamo, per approfindire l'argomento, questa interessante inchiesta di Fanpage.it.

Il giornalista Sandro Ruotolo intervista Gaetano Vassallo, l'imprenditore camorrista proprietario della discarica di Giugliano epicentro della "terra dei fuochi", che ha accusato l'ex-sottosegretario di Forza Italia Nicola Cosentino e ha svelato il meccanismo che ha consentito di poter sversare illegalmente milioni di tonnellate di veleni in discariche autorizzate per lo smaltimento del rifiuto solido urbano e nei terreni di quella che una volta era la Campania felix. "Siamo stati noi imprenditori a prospettare al clan dei Casalesi 'l'affare' e per coinvolgere le imprese del nord, siamo entrati in contatto con la Loggia Massonica P2, con Licio Gelli." Ancora oggi si continua a sversare in maniera illegale perché conviene alle imprese per evadere il fisco e abbattere i costi. Secondo la Asl competente, tra il 2010 e il 2014, in quella terra si sono ammalate di cancro 18.067 persone, bambini donne e uomini di tutte le età: "Ho fatto cose che non dovevo fare".

fonte:https://youmedia.fanpage.it/video/aa/W6oHiuSwWY3RicwD



















































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